piccoli lampi di magnesio per fare la fotografia
ai volti ipnotici e medianici dei fiori.
È notte: fa fresco:
si rientra.
E s'accendono allegre come stelle
nella notte già estiva le lucciole,
inseguono il miracolo i bambini
nella piana del lago di Burano.
E non sanno perché oggi spegnere
si devono se incolumi da secoli
quei guizzi tremuli di luci vere
al buio tra le maggesi e i fossi.
Vorrei tornare al prato
delle lucciole per avere
nelle mani la vertigine
di quei bizzarri giorni;
le preoccupazioni inghiottite
nelle bocche dei grilli,
le malegrazie chiuse nelle tasche
del futuro, i pianti smarriti
nella penombra della sera.
Gabriella Sica
1 commento:
belle le poesie.
cambierei la foto
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