lunedì 19 novembre 2007

la poesia è il salvagente






La poesia è il salvagente cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda per lo strazio
delle parole che feriscono,
dei silenzi che trascinano verso il precipizio.
Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l'aria riesce a passare.


Gibran



io ti chiesi




Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

Hermann Hesse



sabato 3 novembre 2007

novembre





Gemmea l'aria, e il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti.



Giovanni Pascoli





venerdì 28 settembre 2007

autunno




Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.


Vincenzo Cardarelli




sabato 15 settembre 2007

L’estate è finita



Più miti sono ora le mattine,
le noci si colorano di scuro;
più rotonda è la guancia delle bacche,
la rosa ha lasciato la città.
L’acero sfoggia sciarpe più festose,
ed il prato si veste di scarlatto -
Per paura di essere fuori moda,
voglio mettermi un ciondolo.


Emily Dickinson

martedì 4 settembre 2007

temporale




Temporale
Un bubbolio lontano...
Rosseggia l'orizzonte
come affocato, a mare;
nero di pece, a monte;
stracci di nubi chiare,
tra il nero un casolare,
un'ala di gabbiano.


Il lampo
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tragico tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che, largo esterefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.

Il tuono
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombo' di schianto:
rimbombo', rimbalzo', rotolo' cupo,
e tacque, e poi rimareggio' rinfranto,
e poi vani'. Soave allora un canto
s'udi', di madre, e il moto d'una culla.

Giovanni Pascoli




giovedì 16 agosto 2007

il giardino... e le lucciole



Presto tutto il giardino formicolerà di lucciole
piccoli lampi di magnesio per fare la fotografia
ai volti ipnotici e medianici dei fiori.
È notte: fa fresco:
cadono le prime gocce di stelle:
si rientra.
Corrado Govoni


E s'accendono allegre come stelle
nella notte già estiva le lucciole,
inseguono il miracolo i bambini
nella piana del lago di Burano.
E non sanno perché oggi spegnere
si devono se incolumi da secoli
quei guizzi tremuli di luci vere
al buio tra le maggesi e i fossi.
Rino Passicato


Vorrei tornare al prato
delle lucciole per avere
nelle mani la vertigine
di quei bizzarri giorni;
le preoccupazioni inghiottite
nelle bocche dei grilli,
le malegrazie chiuse nelle tasche
del futuro, i pianti smarriti
nella penombra della sera.

Gabriella Sica



sabato 11 agosto 2007

questa sera la luna...




Questa sera la luna sogna più languidamente;
come una bella donna che su tanti cuscini
con mano distratta e leggera prima d'addormirsi
carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente,
si abbandona a lunghi smarrimenti,
girando gli occhi sulle visioni bianche che salgono
nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso,
ella lascia cadere su questa terra una lagrima
furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale,
e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole.

Baudelaire


il vento





Come un lupo è il vento
che cala dai monti al piano,
corica nei campi il grano
ovunque passa è sgomento.
Fischia nei mattini chiari
illuminando case e orizzonti,
sconvolge l’acqua nelle fonti
caccia gli uomini ai ripari.
Poi, stanco s’addormenta e uno stupore
prende le cose, come dopo l’amore.
Attilio Bertolucci



Risveglio del vento
Nel colmo della notte, a volte accade
che si risvegli, come un bimbo, il vento.
Solo, pian piano, vien per il sentiero,
penetra nel villaggio addormentato.
Striscia guardingo sino alla fontana,
poi si sofferma, tacito in ascolto.
Pallide stan tutte le case intorno;
tutte le querce mute.
Rainer Maria Rilke




Quanto solitario deve sentirsi il vento di notte
quando la gente spegne le lucie tutto ciò che ha un tetto
spranga le imposte e sta dentro.
Quanto vanitoso deve sentirsi il vento alla mezza
passeggiando con musiche scorporate
correggendo gli errori del cielo
e chiarificando il paesaggio.
Quanto forte deve sentirsi il vento di mattina
accampandosi su mille aurore
sposandole e ripudiandole tutte
poi innalzandosi al suo tempio sovrano.
Emily Dickinson



E io ho il vento nel cuore
e con la tempesta corro nei cieli carichi di pioggia;
salgo e scendo, sfreccio rapido fra le fole
che si intrecciano in mille gorghi e spirali.
E io ho il sole nel cuore,
e con raggi sinuosi mi lascio scivolare fino a terra;
m'immergo nella calda luce e sprofondo nel culmine del volto sorridente
dove la dolce carezza m'acquieta.
E io ho la pioggia nel cuore,
e con gli scrosci divento acqua ridente;
cado quand'essa cade e in rivoli m'addentro nei meandri oscuri,
fra le pieghe di Madre Terra.
E io ho la terra nel cuore,
profumata pelle di chicchi di roccia;
sono pietra dura e sabbia fine,
zolla fertile ed erba tenera
e con risa di frane corro lungo le montagne.
E io sono aria nel cuore,
e sono fuoco nel cuore;
sono acqua,
e sono terra nel cuore.
Tail na Bridè - Eryr Nemeton


venerdì 10 agosto 2007

è una tale bellezza nel mondo



E' una tale bellezza nel mondo
e non ne sei mai sazio
e lei ti serba fedeltà
e tu la scorgi sempre nuova:
la vista di creste alpine,
nel mare verde vie dentro al silenzio,
un ruscello che salta sulle rocce,
un uccello che canta nel buio,
un bambino che ride ancora nel sogno,
un brillare di stelle di notte d'inverno,
un rosso tramonto su un limpido lago
in corona di pascoli e neve ghiacciata,
un canto carpito a una siepe per via,
un saluto scambiato ai viandanti,
un pensiero all'infanzia,
un tenero e desto perenne dolore,
che di notte grazie alla pena
ti allarga il cuore fattosi stretto
e oltre le stelle pallide e belle
ti crea un regno remoto di nostalgie.


Hermann Hesse




martedì 7 agosto 2007

tetti



Alla sera, sui tegoli rossi,
a due a due come suore,
fanno la loro scalza passeggiata
le colombe, soffuse di pallore;
mentre sopra i leggii degli abbaini
i gatti scorticano l’acrobatica
musica delle stelle
con i loro epilettici violini.


Corrado Govoni



domenica 5 agosto 2007

agosto

AGOSTO
Controluce a un tramonto
di pesca e zucchero.
E il sole all'interno del vespro,
come il nocciolo in un frutto.
La pannocchia serba intatto
il suo riso giallo e duro.
Agosto.
I bambini mangiano
pane scuro e saporita luna.
Federico Garcia Lorca

giovedì 2 agosto 2007

il gelsomino notturno

(foto Luciana Bartolini)



E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.

Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.

Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .

È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.


Giovanni Pascoli







mercoledì 1 agosto 2007

immagine luminosa



Eri dritta e felice
sulla porta che il vento
apriva alla campagna.
Intrisa di luce
stavi ferma nel giorno,
al tempo delle vespe d'oro
quando al sambuco
si fanno dolci le midolla.
Allora s'andava scalzi
per i fossi, si misurava l'ardore
del sole dalle impronte
lasciate sui sassi.
Leonardo Sinisgalli

l'attesa




Aspettami e io tornerò
Ma aspettami con tutte le tue forze
Aspettami quando le gialle piogge
Ti ispirano tristezza
Aspettami quando infuria la tormenta
Aspettami quando più non si aspettano gli altri
Aspettami quando da luoghi lontani
Non giungeranno le mie lettere
Aspettami quando ne avranno abbastanza
Tutti quelli che aspettano con te
Credano pure mio figlio e mia madre
Che io non sono più
Gli amici si stanchino di aspettare
E stretti attorno al fuoco
Bevano vino amaro …
Non t’affrettare a bere insieme a loro
Aspettami e io tornerò
Ad onta di tutte le morti
Chi non aspettò non può capire
Come tu mi abbia salvato
In mezzo al fuoco con la tua attesa
Solo noi due conosceremo
Come io sia sopravvissuto:
Tu hai saputo aspettare, semplicemente
come nessun altro.

A. Konctantin Simonov




un piccolo bocciolo di rosa



Era un piccolo bocciolo di rosa,
rotondo come una sfera di cristallo.
Timidamente dischiuse i petali
nascosti nella tosa muscosa.
E dolce fu il profumo, delicato ed aromatico,
che esalò dal cuore suo invisibile.


Emily Brontè (1818-1848)

eternità




Per sempre me ne andrò per questi lidi
tra la sabbia e la schiuma del mare.
L’alta marea cancellerà le mie impronte
e il vento disperderà la schiuma
ma il mare e la spiaggia dureranno in eterno.


Gibran Kahlil Gibran


lunedì 30 luglio 2007

altrove



Andiamo via, creatura mia,
via verso l’Altrove.
Lì ci sono giorni sempre miti
e campi sempre belli.

la luna che splende su chi
là vaga contento e libero
ha intessuto la sua luce
con le tenebre dell’immortalità.

Lì si incominciano a vedere le cose,
le favole narrate sono dolci
come quelle non raccontate,
là le canzoni reali – sognate sono cantate
da labbra che si possono contemplare.

Il tempo lì è un momento d’ allegria,
la vita una sete soddisfatta,
l’amore come quello di un bacio
quando quel bacio è il primo.

Non abbiamo bisogno di una nave,
creatura mia,
ma delle nostre speranze,
finchè saranno ancora belle,
non di rematori, ma di sfrenate fantasie.
Oh, andiamo a cercar l’Altrove!

Fernando Pessoa


domenica 15 luglio 2007

inno alla vita




La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, conservala.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, vivila.
La vita è una gioia, gustala.
La vita è una croce, abbracciala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è pace, costruiscila.
La vita è felicità, meritala.
La vita è vita, difendila.
Madre Teresa di Calcutta



specchio




Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.

Salvatore Quasimodo



venerdì 13 luglio 2007

farfalle


Fiocchi di cielo
alitano intorno
alla chioma fiorita
degli albicocchi:
messaggeri del sole
intessuti di seta
poesie T'Ang


Piccola e azzurra, incerta vola
una farfalla, portata dal vento;
è un brivido di madreperla,
brilla, scintilla, passa e va.

Così in un lampo fugace,
così, mentre vicina fuggiva,
vidi la sorte accennare;
brillò, scintillò – e passò via.

Herman Hesse




a mio padre



L’uomo che torna solo
a tarda sera dalla vigna
scuote le rape nella vasca
sbuca dal viottolo con la paglia
macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
terriccio sulle scarpe, odore
di fresca sera nei vestiti
si ferma a una fonte, parla
con l’ortolano che sradica i finocchi.
E’ un uomo, un piccolo uomo
ch’io guardo di lontano.
E’ un punto vivo all’orizzonte.
Forse la sua pupilla
si accende questa sera
accanto alla peschiera
dove si asciuga la fronte.

Leonardo Sinisgalli




sensazione d'estate



D'estate
Le cavallette sole
sorridono in mezzo alla gramigna gialla.
I moscerini danzano al sole
trema uno stelo sotto una farfalla.

G.Pascoli


Sensazione
Le sere blu d'estate,
andrò per i sentieri
graffiato dagli steli,
sfiorando l'erba nuova:
ne sentirò freschezza,
assorto nel mistero.
Farò che sulla testa scoperta

il vento piova.
Io non avrò pensieri,
tacendo nel profondo:
ma l'infinito amore
l'anima mia avrà colmato,
e me ne andrò lontano,
lontano e vagabondo,
guardando la Natura,
come un innamorato.

A.Rimbaud



Estate
Ardono i seminati,
scricchiola il grano,
insetti azzurri cercano ombra,
tocccano il fresco.
E a sera salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
Crepita senza bruciare
la notte dell'estate.
P.Neruda


otto marzo




dicono:
le parole sono monopolio degli uomini…non parlate.
E la poesia d’amore è arte degli uomini…non innamoratevi.
Lo scrivere è un mare dalle acque profonde…non annegatevi.
E adesso… io sono tanto innamorata.
E adesso… io ho nuotato tanto.
Ho lottato con tutti i mari
e non sono annegata.
Saàd al Sabah, poetessa del Kuwait






Nessun rapporto umano dà l'uno in possesso dell'altro.
In ogni coppia d'anime i due sono assolutamente diversi.
In amicizia come in amore, i due, a fianco a fianco,
sollevano le mani insieme per trovare
ciò che né l'uno né l'altro può raggiungere da solo.
Kahlil Gibran





teorie di luce

foto dal web


Tiene il ragno un gomitolo d'argento
con due mani invisibili
e in una danza dolce e solitaria
sdipana il filo di perla.
Di nulla in nulla avanza
col suo lavoro immateriale.
Ricopre i nostri arazzi con i suoi
nella metà del tempo.
Gli basta un'ora ad innalzare
teorie di luce.
Pende poi dalla cima di una scopa,
dimenticando ogni sua sottigliezza.


Emily Dickinson



impazzito di luce




Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.


Montale





giovedì 12 luglio 2007

felicità

(foto di Sergio Circassia)



C'è un'ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità

è una piccola cosa.


Trilussa